In Vivo

Garance Chabert

“Mi sento strana” dice Alice,” mi sembra di entrare in me stessa e di chiudermi come un telescopio”.

Si avventurò nel lungo tubo trasparente dai riflessi di plastica iridescenti. A piccoli passi, avanzò cautamente nell’entrata orizzontale del tunnel immerso in un’attraente luce verde. Poi si lascio’ dolcemente scivolare lungo un pendio blu poi giallo. Alice si fermò un momento in una capsula rossa dalla quale ammiro’ la vista panoramica su una stanza bianca diventata magenta. Si lasciò cascare,fece diversi giri su se stessa nel tubo, che benché solido, era morbido e soffice. Dopo diverse curve, scorgo’ una forte luce che certamente segnalava la sua imminente proiezione al di fuori. Prese un momento per riflettere a quel meraviglioso ambiente. “Come è sorprendente”, si dice, camminare qui mentre sono tanto piccola”. Era un po’ confusa nella sua mente. Penso’ per un momento che era nello scivolo della piscina della sua infanzia. Ma chi poteva attraversare questo tubo misterioso? Si ricordò allora delle sue lezioni di scienza naturale e suppose che doveva trovarsi sia in un esperimento scientifico sui topolini sia nell’intestino grasso d’uno sconosciuto che la spingeva rapidamente verso l’uscita luminosa.
 
 
Mostra FRAC Franche-Comté, Besançon, 2015