Lieu Noir

photographie - 2017

Lautréamont forse

Si dice che sia un’ antica biblioteca, sembra anche una cabina elettrica. Assomiglia a una versione preistorica dei cartelli publicitari JC Decaux, una barriera anti-rumori distrutta, il basamento d’una scultura scomparsa. E’ in tutti i casi un punto di riferimento per parcheggiare le biciclette e un sopporto per la publicità permanente dei Bains . L’edicola è anche un sopporto per i manifesti : funziona dunque come una cornice, come uno specchio, come frastagliamento, perche ci sono nove pareti. A forza di trasformazioni, è quasi una galleria d’arte all’aria aperta, come altri allestimenti sulle banchine vicine.

Ma oggi è un acquario. Nessuno aveva visto che l’oggetto era vuoto , con dei vetri, riempito d’acqua scura e contenente un animale marino. Aurélie Menaldo ha raschiato la superficie e scoperto un contenuto inedito : un merluzzo nero in un luogo nero . Se le fotografie precedenti evocavano altri spazi, reali o pittorici, Aurélie scolpisce nel blocco e fa emergere una bestia a colori con riflessi brillanti, niente di scuro. Queste forme e questi colori ci ricordano bene alcuni oggetti familiari, ma é innanzitutto la chimera che bisogna vedere, un essere ibrido un po’ robot, ravvivato dai colori della testa e della lisca nella coda. Una chimera inclusa oggettivamente nel volume geometrico di questo nuovo « acquario », come é inclusa nella nostra immaginazione profonda : chi di noi non ha mai ammirato l’incontro fortuito con una macchina da cucire e con un ombrello…

Jean Stern

Stampa su carta opaca montata su supporto metallico. 117,5 x 337,5 cm