Superfluous
sculpture - 2014
«È una bordura di pista di circo che funziona. Il senso della circolazione nel luogo dell’istallazione è stato perturbato,gli spettatori entrano da una finestra o dall’altra, circolano in un senso o nell’altro. Eppure sono costretti,impossibile scendere; non possono toccare il suolo nè le pareti, diventano funamboli, statue in moto o personaggi di PLAYMOBIL su un insolito zoccolo.Un modo di galleggiare sessanta centimetri sopra il suolo camminando sulla stretta e multicolore striscia larga sessanta centimetri.////////Lo spettatore diventa attore di una performance inattesa, di una deambulazione insolita e persino insensata.Camminare lievemente sul colore senza meta, altrove non succede. L’ambiente del salotto d’Octave/Alice, e soltanto quello lo rende possibile. Dalla strada, nessuno potrà rimproverare o criticare, « sarà molto buffo ». Rottura scherzosa con l’ambiente borghese, luogo di tutt’i giochi d’apparenza, ma nesso colla leggerezza dell’altrove, dell’altra parte dello specchio del salotto di Alice, dall’altra parte della finestra della galleria Octave Cowbell:»finalmente separato da sé stesso (lo spettatore)può ridere della propria pesantezza iscritta nella coerenza massiccia dell’ordine costituito».[…]////////Il funambolo effimero riscoprirà poi le vbrazioni della sua performance su ogni bordo di marciapiedi, su ogni linea bianca, azzurra o rossa in cerca di un attimo di sconcertante libertà, di leggerezza derubata, pure non potendo sistemarsi per sempre su un albero per sfuggire alla pesantezza del mondo come il giovane barone Cosimo Piovasco di Rondò immaginato da Italo Calvino.
Estratto dal testo di Ivonne Manfrini «Portrait du spectateur en funambule» («Ritratto dello spettatore come funambolo»).
Legno, pittura. 500x60x60cm